Björk Swedish Brasserie, sapori svedesi a Milano

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I vichinghi della storia e della mitologia sono popolari in questo momento, dalle serie tv e su Netflix ai film di Thor/Chris Hemsworth ambientati a Asgard (la dimora degli dèi…) e questa passione potrebbe fare da traino alla prossima tendenza mangereccia in Italia: la cucina della Scandinavia. Per adesso nelle nostre città non sono molti i ristoranti che propongono il cibo nordico, eppure il potenziale c’è, e non solo per questione di moda: si tratta di una cucina basata sul sapiente accostamento di elementi semplici, un po’ come avviene con il sushi in Giappone.  

Ecco, se nel sushi si prendono riso e alghe e vi si appoggiano sopra tante piccole delizie, si fa un po’ la stessa cosa in Scandinavia con lo Smörrebröd (o Smørrebrød), che consiste in fettine di pane di segale imburrato su cui si depositano piccoli assaggi di pesce, salumi, verdure e altro, accoppiati a salsine; è il sushi in versione vichinga, diciamo così, e se quello giapponese ha goduto di così tanto successo in Italia, lo Smörrebröd potrebbe avere altrettanto potenziale. Fra i suoi vantaggi c’è quello di poter frazionare e gestire il pasto come si vuole, per esempio sei pezzi serviti sul tagliere sono già un’ottima base per una pausa-pranzo a mezzogiorno, e poi se si ha ancora appetito, c’è la massima flessibilità per integrare con qualcosa di altrettanto leggero, ad esempio (abbiamo provato) con una fetta di zucca in crema di formaggio che detta così sembra niente di che ma se la provate vi sorprenderà per ricchezza di gusto. 

È evidente che se invece uno ha fame-fame la cucina nordica non si tira indietro e offre piatti di pesce e di carne ben più sostanziosi, anche di renna o di alce, accompagnati da zuppe, patate e verdure in abbondanza. 

Un dolce alla mela servito su biscotto e con una cucchiaiata di gelato

Fra i non moltissimi ristoranti del genere in Italia abbiamo gustato un pranzetto a Milano, zona Stazione Centrale, presso Björk Swedish Brasserie in via Panfilo Castaldi 20 (Björk non prende nome dalla cantante islandese, la parola vuol dire “betulla”). Una delle persone che ci lavorano ci racconta il suo percorso così: “Ero appassionato di vichinghi e di Scandinavia, perciò sono andato in Danimarca, mi sono appassionato della cucina locale, ed eccomi qua!”. Una notazione sull’ambiente: immaginatelo arredato in modo semplice e lineare dall’Ikea, però da un’Ikea in versione piuttosto chic. Ecco, Björk Swedish Brasserie è così. 

Un’entrecôte di alce con sedano rapa, bacche e porcini piccanti marinati

Annotazione personale. Mi è capitato di partecipare a cene scandinave in Norvegia, in Svezia eccetera e ho scoperto che in loco la vodka viene servita già con l’antipasto e accompagna ogni piatto fino al dolce. Associata ai cibi e al clima, specialmente se fuori ci sono venti gradi sotto zero, la vodka va giù bene, ma in Italia usarla come sostituto del vino da pasto non è consigliabile. Björk Swedish Brasserie ha una carta di birre nordiche molto più idonea, e nel caso nostro abbiamo associato lo Smörrebröd allo champagne.

Luigi Grassia

www.bjork.it