Soggiorno da favola in Lozère
L’estate è il periodo migliore per visitare la Lozère, situata nell’Occitania regione del Sud della Francia, le temperature sono miti e piacevoli, la natura incontaminata e i paesaggi mozzafiato. Località montane selvagge e rurali, villaggi pittoreschi tra storia e leggenda, una combinazione perfetta di cultura e bellezze naturali. Se poi si sceglie un castello dove soggiornare, la vacanza diventerà un’esperienza indimenticabile piena di fascino e magia. Ad Albaret-Sainte-Marie, in un parco rigoglioso di 12 ettari, Château d’Orfeuillette, gestito da Christophe Brunel, è un elegante hotel per un soggiorno tra lusso e sostenibilità. In un ambiente storico, dall’atmosfera unica con la sua architettura tipica del XIX secolo, con influenze gotiche e rinascimentali, ricorda una fiaba lontana nel tempo. Ad accogliervi una leggendaria scultura del Lupo di Gévaudan rimanda a fatti reali e immaginari che si tramandano da secoli in questi villaggi.
All’interno dell’albergo, arredi moderni sapientemente abbinati al vintage creano incantevoli spazi da vivere. L’eleganza e il comfort vanno di pari passo. Suggestiva la Sala Théophile Roussel, nei toni tabacco e cioccolato, con boiserie in legno d’epoca che creano un ambiente dal fascino intramontabile.
Le stanze sono la vera particolarità, una diversa dall’altra, per offrire ai visitatori momenti indimenticabili. Suite sorprendenti e personalizzate incantano per la particolarità delle decorazioni.
Un omaggio all’architetto Gustave Eiffel si concretizza in un design audace e moderno, ispirato al viadotto Garabit, capolavoro di Eiffel, che si trova poco distante nel Cantal. Per chi è amante del rosa, dei colori tenui e delicati, c’è la stanza della Principessa. Un’oasi particolarmente luminosa di grande femminilità. Lo stile moderno regala un tocco contemporaneo a questo angolo fatato.
E ancora quella dedicata a chi si sente un po’ star del cinema, dove l’arredamento ultra glamour trasporta gli ospiti nella magica atmosfera hollywoodiana. Oltre all’incanto antico della dimora, il design moderno caratterizza i dettagli.
Per appassionati gourmet
Gli amanti della cucina troveranno delizie raffinate al ristorante “Le Théophile”. Regno dello chef Habib Aifa che propone piatti creativi, realizzati con i migliori prodotti regionali, lavorati con grande maestria tecnica. I menù sono sempre creati in armonia con la natura, utilizzando principalmente prodotti biologici e locali. Tra le specialità proposte ci sono: manzo dell’Aubrac, tartare di trota della Langlade e agnello della Lozère. Il ristorante offre vini accuratamente selezionati con etichette prestigiose e altre dall’ottimo rapporto qualità prezzo.
Ospitalità su misura
Christophe Brunel rappresenta la quarta generazione di una famiglia molto nota di albergatori e ristoratori della zona. La loro storia è cominciata nel 1904. Oggi il gruppo Brunel ha tre alberghi in un raggio di pochi chilometri. Oltre alla punta di diamante rappresentata dal Castello di Orfeuillette, troviamo L’Hotel Brunel Le Rocher Blanc a La Garde che presenta un magnifico centro benessere (fruibile anche dagli ospiti del castello).
Arredamento molto piacevole dove spiccano pezzi di modernariato e oggetti che raccontano il viaggio in tutte le sue declinazioni. Siamo in montagna, ma nelle stanze si ritrovano velieri in bottiglia. L’ambiente è caldo e accogliente. Eccellente il ristorante gastronomico, dove la cucina del territorio è affiancata da ricercate delizie gourmet.
Altra struttura Les Portes d’Apcher con 17 camere moderne dotate di ogni comfort e un buon ristorante biologico a Saint Chely d’Apcher. La Grange à Bulles, uno spazio benessere di 200 mq con piscine, sauna, cabine per la remise en forme e massaggi, a La Garde.
Esplorare i dintorni
Partire dal Castello di Orfeuillette alla scoperta del territorio è un’esperienza particolarmente interessante. Si può cominciare dal villaggio medioevale di Le Malzieu-Ville, considerato tra i più belli di Francia. Le antiche mura, le porte fortificate, la torre di Bodon che domina e offre una magnifica vista sulla valle della Margeride. E poi esplorare la bellezza naturale della Lozère, inclusi il Parco Nazionale delle Cévennes, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, e le Gole del Tarn. Qui si possono praticare una varietà di attività all’aperto, escursioni, ciclismo e pesca. Sentieri ciclabili e percorsi per mountain bike.
Il Viadotto di Garabit
Una maestosa opera di Gustave Eiffel che attraversa le gole della Truyère. Un capolavoro d’ingegneria che spicca con il suo colore rosso nel dipartimento del Cantal. Questo viadotto ferroviario è lungo 565 metri. Oltre alle gite in barca sul lago della diga di Grandval, qui si praticano vela e canottaggio. Una sosta è d’obbligo al belvedere di Mallet per ammirare il panorama sulla valle del fiume Truyere che spazia dal bacino artificiale alle montagne del Cantal.
Apprezzato dagli escursionisti il rinomato Chemin de Stevenson (GR70), fa tappa nel pittoresco comune di Nasbinals, dove si incontrano al pascolo i bovini di razza Aubrac. Da qui parte un sentiero che conduce alla Cascata del Déroc.
Realtà e leggenda
La Lozère è una terra dalle tradizioni ricche e variegate che comprendono pure una saporita cucina locale. Salendo dal villaggio di Aubrac, si trova il ristorante Le Buron de Couderc che offre un assaggio del territorio. Piatti a base di carne, formaggi, funghi e altre specialità come l’Aligot la preparazione tipica della zona. Un delizioso mix di purè di patate, formaggio (Toma) e burro che viene lavorato e scaldato fino a diventare filante e cremoso. Una preparazione che risale ai pellegrini di Santiago de Compostela.
Per chi ama le storie misteriose, imperdibile una visita a Saint-Alban-sur-Limagnole. Questo villaggio è uno dei luoghi chiave legato alla leggenda della Bestia di Gévaudan. Tra il 1764 e il 1767, questo lupo famelico terrorizzò le campagne tra Loira e Lozère, causando tra le sessanta e cento vittime, tra cui donne e bambini. Si narra che la Bestia fosse immortale.
http://www.hotels-brunel.com/fr/modern-art-et-services.php
Donatella Luccarini