Creativo e sostenibile tessuto jeans

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Première Vision Denim PE 2023 – creatività e sperimentazione come leve per l’ecosostenibilità. In un presente sempre più sensibile alle tematiche ambientali e attento a produrre eticamente, la moda si pone interrogativi e tenta, a volte con successo, di sviluppare metodi e processi alternativi, volti alla salvaguardia dell’ambiente. Esistono forti dicotomie. Come conciliare, ad esempio, la stagionalità sempre più serrata (fino a 12 collezioni all’anno). Le imprese fast-fashion programmano una veloce obsolescenza dei capi aumentando i numeri delle produzioni. Contemporaneamente nel mondo si denuncia la sovrapproduzione di scarti legati alla produzione di abbigliamento.

Come produrre in maniera tale da ridurre le emissioni inquinanti che molto spesso caratterizzano alcuni settori della moda come il pellame e appunto il jeans. Per chi non è del settore: il tradizionale processo di tintura del jeans, il tipico bagno di colore blu indaco, richiede migliaia di metri cubi d’acqua di cui gran parte non riciclabile nel processo poiché tinta di blu intenso e non adatta dunque ai successivi cicli di risciacquo, dopo la tintura. Temi più che mai attuali ai quali l’organizzazione di Première Vision ha voluto dare spazio con l’edizione Denim PE 2023.

Capi realizzati a partire da jeans dismessi.

Accanto ad una moltitudine di linguaggi creativi e direzioni di ricerca attuati sui filati utilizzati per la tessitura, sui colori e le stampe, sui trattamenti e i finissaggi, appare chiaro un comune denominatore particolarmente attuale ed interessante. Il denim diventa il tessuto eco-friendly per eccellenza. Jeans come catalizzatore della cultura “reduce-reuse-recycle”. Denim come tessuto del futuro in un clima di economia ambientale. Una sezione premium dell’evento è stata dedicata alla collaborazione tra imprese del settore considerate eccellenti e particolarmente attive nello sviluppare strategie innovative per la sostenibilità del loro prodotto.


Von Dutch (https://vondutch.com) è un marchio americano fortemente orientato al prodotto con un alto contenuto fashion. Lanciato nel primi anni 2000, il brand è divenuto iconico per il suo stile glam-hollywoodiano. L’etichetta sta attuando una ridefinizione del suo stile con l’apertura di una sede europea in Francia e con un nuovo direttore creativo. Earl Pickens ha infatti disegnato una fantastica collezione di streetwear e abbigliamento in denim in collaborazione con Soorty (https://soorty.com). Produttore dal Pakistan che offre un servizio integrato fino al capo in Jeans finito a partire dalla scelta della fibra tessile da impiegare. La scelta di processi produttivi sostenibili come quelli attuati da Soorty proiettano l’abbigliamento di Von Dutch in una dimensione oggi estremamente competitiva di prodotto 100% riciclato e 100% riciclabile. Presto il comune orizzonte futuro per ogni impresa che produrre abbigliamento.

Un nuovo modo di concepire il Denim e un nuovo modo di concepire il suo ciclo di vita da parte di una giovane start-up con base a Berlino. A new kind of Blue (https://anewkindofblue.com) è un marchio che nasce dall’idea di una coppia danese e dall’esigenza di ridurre il volume di rifiuti riciclando il tessuto jeans dismesso e trasformandolo in un materiale particolarmente adatto al concetto di circolaritá. Quando decidiamo di disfarci di un paio di jeans che non indossiamo più, non tutti i materiali che compongono i pantaloni possono essere riciclati. E ciò che si ricicla non viene normalmente re-immesso nella filiera produttiva della moda.

La coppia danese che ha dato vita al marchio ha ideato un sistema che consente invece di riciclare il Denim per produrre un nuovo tessuto da riutilizzare per la produzione di abbigliamento. Le parti in tessuto e le cuciture vengono ridotti in fibre. Queste sono lavorate e ricomposte in una sorta di fleece. La coesione è garantita da un’armatura a rete creata da cuciture simili a una trapunta. Tra i clients di questo giovane marchio anche un colosso come Hugo Boss e la sua collezione Denim.

Master Textil: stampa a Plotter con zero impiego di risorse idriche.

Sostenibilità dei materiali utilizzati nella produzione, ma anche sostenibilità dei processi impiegati. Molte imprese invitate a presenziare allo show sono terzisti che offrono prodotti semilavorati o servizi ad altre imprese. Spesso l’output produttivo non si condensa in un prodotto finito. Nel caso del Denim sostenibile e green ci sono attori della filiera produttiva che hanno introdotto metodi di tintura alternativa con drastica riduzione dell’impiego di acqua e conseguente inquinamento. È il caso di Master Textile (https://mastertex.com) in Pakistan. Piuttosto che tingere il jeans e procedere ai vari passaggi di risciacquo lo stone-washing che conferisce l’aspettò vissuto al capo, marchio pakistano mette a punto sistemi di stampa a plotter direttamente sul tessuto. Tonalità di colore, ampiezza e posizionamento, vengono progettate al computer e poi stampati senza utilizzare nemmeno una goccia d’acqua. Anche il marchio Chottani Jeans (https://www.chottani.com) oltre a offrire una produzione verticale dalla fibra al capo finito, ha presentato una collezione di capi in Denim stampato con colori naturali e seguendo antichi processi tradizionali con stampo in legno.

KMT: alluminio e rame riciclati. Anche Zip, bottoni, rivetti e altre componenti metalliche dei Jeans possono essere ripensate in chiave ecosostenibile per creare un prodotto 100% riciclato e 100% riciclabile.

Materiali riciclati al 100% anche per le parti metalliche: rivetti, bottoni, zip e fibbie. Componenti presenti in ogni pantalone, che in fase di riciclo rappresentano spesso un problema date le diverse leghe metalliche che compongono le parti. Difficile e laborioso suddividere le minuterie secondo la composizione per tentare un riciclo e una re-immissione a livelli secondari della produzione. È la mission di KMT Komert Metal Accessories (https://www.kometmetal.com.tr/en) impresa in Turchia che ha standardizzato l’utilizzo di componenti in alluminio e rame riciclato. Una vision aziendale sviluppata sul fine primario di annullare lo scarto (e il conseguente inquinamento) e renderlo ciclico. Cioè utilizzarlo per riprodurre lo stesso componente nuovo da utilizzare per la medesima produzione


VS – Hannes Klein