Sorprendente Lucerna

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La prima piacevole sorpresa, per chi dal Nord Italia arriva a Lucerna (in Svizzera), è quanto questa città sia a portata di mano. Uno pensa: beh adesso mi tocca attraversare le Alpi, certo sarà un bello spettacolo, ma chissà i saliscendi… e invece il Gottardo e i trafori minori spianano tutto, si ha l’impressione che neanche a farsi (ipoteticamente) l’autostrada in bicicletta ci si accorgerebbe della pendenza. Da Milano sono circa 3 ore in macchina, come base. Ma per completezza d’informazione segnaliamo una variabile, che può costare anche 30 o 40 minuti in più: l’ingresso al Gottardo è regolato da semafori, che per evitare ingorghi in galleria li creano (a volte) fuori. Tutto dipende dal giorno e dall’ora. Andando a Lucerna il sabato mattina siamo rimasti bloccati per quasi tre quarti d’ora, invece tornando il lunedì mattina non abbiamo perso neanche un minuto. Comunque basta saperlo, e infatti durante lo stop nessuno si lamentava.

La seconda sorpresa è quanto sia bello e ben conservato il centro storico della città, con tante facciate di case affrescate con decorazioni multicolori e figure umane in costume medievale o rinascimentale. Ecco, viene da fare questa riflessione: anche i centri storici delle città tedesche dovevano essere così prima della guerra, ma i bombardamenti angloamericani hanno spianato tutto, e adesso per vedere la Germania com’era una volta bisogna andare in visita a Lucerna, o in qualche altra città della Svizzera tedesca. Uno dei tanti pregi della neutralità.

Terza sorpresa: a Lucerna quasi in ogni locale, che sia ristorante, bar o negozio, oltre al tedesco e all’inglese parlano l’italiano, abbastanza da intendersi almeno sulle cose essenziali. Niente paura quindi se vi sentite poco ferrati con le lingue. Oltretutto, la gente è ovunque educata e cordiale, scordatevi lo stereotipo dei nordici freddi.

Caso mai, se c’è una cosa negativa per il visitatore sono i prezzi, non popolari, anche adesso che il franco è tornato a una quasi perfetta parità con l’euro. In un albergo del centro, ineccepibile ma per niente lussuoso, abbiamo pagato più di 150 franchi a notte, e scorrendo i menù dei ristoranti difficilmente abbiamo adocchiato piatti a meno di 25 o 30 franchi. E via però, stiamo parlando solo di un weekend. Se invece pensate di venire a Lucerna per vivere stabilmente il discorso cambia, sarete di certo titolari di uno o più conti offshore, e allora di certo non avrete problemi.

Oltre che di case e di chiese una più bella dell’altra, il centro della città pullula di ristoranti, birrerie, locali da aperitivo eccetera; da quello che abbiamo verificato, qui predomina l’offerta di vini italiani, mentre il cibo è decisamente di impronta germanico/alpina. Per esempio: wurstel gigante con Rösti (frittelle di patate), vol- au-vent con fonduta, salse di funghi, polpettine di carne et similia. Tutto molto gustoso, pur nella sua tendenziale semplicità.

Uno spuntino poco invitante a vedersi ma invece assai sfizioso è la “tart traditional” (ma ci sono pure le versioni non tradizionali, ad esempio vegetariana o vegana) che sembra una pizza mal riuscita e scipita: si tratta di una focaccia sottilissima, con sopra uno strato sottile di formaggio fuso piccante e mazzetti di pancetta speziata e sminuzzata in striscioline così fini da risultare quasi impalpabili; la tart lascia in bocca un sapore forte e ricco e il desiderio di fare il bis.

Quanto ai punti focali di Lucerna, il centro storico sfoggia innanzitutto il famoso ponte pedonale coperto Kapellbrücke; l’Altes Rathaus (antico municipio); il Palazzo Ritter; e la Chiesa barocca dei Gesuiti (Jesuitenkirche) affacciata sul fiume Reuss; tutto questo è visitabile in poco tempo.

Appena fuori dalla parte vecchia della città, ma anche questa raggiungibile a piedi in breve, si trova la Chiesa di St. Leodegar im Hof, che spicca con due torri gemelle dai tetti neri molto appuntiti; e nelle vicinanze c’è un parco storico molto interessante, che include tre elementi: l’enorme bassorilievo del Leone di Lucerna (Löwendenkmal) a ricordo dei soldati svizzeri trucidati a Versailles dai rivoluzionari francesi; poi, dentro ai confini del parco, un pezzo di collina con rocce modellate da un antichissimo ghiacciaio, e corredato da un sorprendente allestimento sotterraneo di luci e suoni molto suggestivo sul piano artistico; e infine una casa-museo con splendidi mobili d’epoca e ricostruzioni storiche di ambienti.

Lucerna ha un bellissimo sfogo sul lago dei Quattro Cantoni, con ampia passeggiata e moli per yacht e piccoli motoscafi; non vi sembrerà di essere stati davvero in questa città se non vi imbarcate per un giro in traghetto (con varie opzioni, da una a tre ore) dove potrete anche pranzare o cenare.

La nostra trasferta si è svolta in un weekend di maggio con cielo azzurro e tanto sole; ma visto che il tempo nella Svizzera tedesca è spesso uggioso, suggeriamo di controllare bene le previsioni meteo prima di partire, così da gustare Lucerna al suo meglio.

Luigi Grassia

Foto di Luigi Grassia