“School of Waters”

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Dal 15 maggio al 31 ottobre 2021, la Repubblica di San Marino ospiterà Mediterranea 19, la Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, promossa e organizzata da BJCEM – Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée, Associazione Internazionale con 47 membri e partner da 16 paesi dell’Europa e del Mediterraneo, in collaborazione con la Segreteria di Stato alla Cultura della Repubblica di San Marino, gli Istituti Culturali e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Verranno presentate le opere di oltre 70 artisti provenienti da 21 nazioni diverse. Il titolo scelto per la diciannovesima edizione, è stato scelto immaginando la Biennale come una piattaforma collettiva capace di decostruire stereotipi legati all’interpretazione eurocentrica dell’area mediterranea.

Da sinistra: Yesmine Ben Khelil; Valerio Conti

La storia della Biennale ha avuto inizio nel 1985 a Barcellona e nel corso di diciotto edizioni è stata accolta da città quali Marsiglia, Valencia, Lisbona, Sarajevo e Atene. La più recente edizione si è tenuta in Albania, a Tirana e Durazzo. Tra le istituzioni che l’hanno ospitata si ricordano anche il MACRO di Roma, il Nottingham Contemporary in Inghilterra o il Museo d’Arte Contemporanea di Salonicco in Grecia.

Johanna Bruckner

“È un vero onore per la Repubblica di San Marino, afferma Andrea Belluzzi, Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura della Repubblica di San Marino, poter ospitare un importante manifestazione internazionale a carattere itinerante quale la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. Dopo oltre 50 anni il nostro territorio, da quando tra il ’56 e il ’67 organizzava la Biennaleinternazionale d’arte, tornerà ad essere al centro della scena culturale. È necessario incoraggiare la produzione culturale dei giovani artisti, favorire e sviluppare una dinamica culturale comune ai Paesi dell’Europa e del Mediterraneo”. “Mediterranea 19, prosegue Andrea Belluzzi. mette in rapporto fra loro i due maggiori orizzonti ideali di costruzione del nostro futuro politico: il progetto europeista e la sua evoluzione nel Mar Mediterraneo. E lo fa con il linguaggio universale dell’arte, come se fosse un mare anch’essa: un crocevia di culture, di creatività, di storie e di vita. Il caso ha voluto che Mediterranea 19 incrociasse l’apertura a San Marino del Centro Studi Internazionali dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo. Ma il caso è anche destino, e ci dice, dunque, di metterci in gioco dentro questo grande mare che ha originato la civiltà. Per trasformarlo da “mare nostrum” a “mare communia”. Non posso che ringraziare, in conclusione, tutti i partner e le istituzioni che permetteranno la realizzazione di Mediterranea 19, non solo interni al nostro territorio, come Università degli Studi e Istituti Culturali, ma anche dei Dipartimenti e Ministeri di diversi Paesi esteri, tra i quali ho piacere di ricordare Cipro, Grecia, Austria, Montenegro, Albania”.

Da sinistra: Marco Giordano, Madison Bycroft, Sophie Utikal

“Questa Biennale, ricorda Federica Candelaresi, Direttore Esecutivo BJCEM, ha rappresentato una sfida importante per l’Associazione BJCEM. Per la prima volta, infatti, è stata interamente concepita e curata da un team curatoriale formato all’interno di un progetto promosso dell’Associazione stessa, che ha lavorato per costruire un percorso pensato per la Repubblica di San Marino, con le sue caratteristiche e specificità. Inoltre, l’Associazione ha dovuto fronteggiare la difficile situazione legata alla pandemia, ma grazie al supporto della Segreteria di Stato per l’Istruzione e Cultura, degli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino, dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, delle fondazioni e degli enti internazionali che hanno sponsorizzato le produzioni artistiche, oltre che al grande lavoro dei curatori e degli artisti, e al supporto dei soci BJCEM, è stata in grado di costruire un evento di qualità, che contribuirà a ribadire, soprattutto in questi tempi difficili, il ruolo cruciale dell’arte e della cultura nella società contemporanea”.

Selma Selman

L’evento in questione, si svilupperà in diversi spazi del centro storico di San Marino, tra cui la Galleria Nazionale e altre location come la Prima Torre, originaria fortificazione sulla sommità del Monte Titano, le Cisterne del Pianello, un grande spazio di origine medievale situato sotto la pavimentazione del Palazzo Pubblico, l’Antico Monastero Santa Chiara, attualmente sede dell’Università di San Marino.

Da sinistra: Theo Triantafyllidis, Marina Xenofontos, Alessandra Ferrini

La Biennale presenterà opere, istallazioni site specific, film, video, performance di oltre artisti provenienti dall’area mediterranea, dall’Italia alla Tunisia, dalla Spagna al Montenegro, dalla Francia alla Giordania, da Malta al Libano, con l’obiettivo di partire dal patrimonio comune delle acque per superare i nazionalismi e riscoprire il Mediterraneo come piattaforma complessa di forme di vita e processi di conoscenza. Il team curatoriale ha immaginato la  Biennale come una scuola temporanea, ispirata da pedagogie radicali e sperimentali e dal modo in cui esse sfidano i formati artistici e di ricerca.

Da sinistra: Francis Offman, Maeve Brennan

“School of Waters, sottolinea il board curatoriale di Mediterranea 19, si struttura intorno a una rivisitazione critica dell’agency materiale e simbolica delle acque, in una prospettiva geopolitica ed ecologica profonda. Il desiderio di imparare dalle acque dimostra la volontà di disinnescare i nazionalismi e riscoprire quel sincretismo acquatico che ha costituito il Mediterraneo come una piattaforma complessa di forme di vita e processi di apprendimento. Il gruppo curatoriale intende sviluppare Mediterranea 19 come un’ecologia di pratiche capace di attraversare una molteplicità di spazi, in risonanza con la specificità di un piccolo stato come la Repubblica di San Marino”.

Bora Baboci

L’evento è curato da un comitato scientifico internazionale composto dai fondatori e partecipanti alla terza edizione di A Natural Oasis?, un programma di formazione e ricerca, sostenuto da BJCEM, diretto dal 2015 da Alessandro Castiglioni e Simone Frangi, e aperto a curatori, artisti e ricercatori culturali under 34. Oltre a Castiglioni e Frangi (Senior Curators), il board curatoriale della Biennale è composto da: Theodoulos Polyviou (Cipro/UK), Denise Araouzou (Cipro/Italia), Panos Giannikopoulos (Grecia), Angeliki Tzortzakaki (Grecia/Olanda), Nicolas Vamvouklis (Grecia/Italia), Giulia Gregnanin (San Marino/UK), Giulia Colletti (Italia/UK).

Da sinistra: Binta Diaw, Dina Mimi

La Biennale sarà inaugurata al pubblico venerdì 14 maggio 2021, alla presenza delle Istituzioni coinvolte e di una rappresentanza di artisti, soci BJCEM e curatori. Il programma, che si svilupperà in tutta la settimana successiva, includerà anche talk, performance e screening disponibili online attraverso dirette streaming. Un secondo appuntamento, maggiormente incentrato sulle arti performative, si terrà a luglio 2021. Durante l’opening verrà presentato un volume di ricerca dedicato a School of Waters, edito da Archive Books, Berlino.