Una cena sui Colli Bolognesi

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Eccoci al Ristorante del Borgo delle Vigne a Zola Predosa per festeggiare Letizia, i premi ottenuti dalla Cantina Gaggioli e noi. La Cantina ha tagliato da poco il traguardo dei 50 anni di attività. Al Concorso Enologico Internazionale “Selezione del Sindaco” ha ottenuto due medaglie d’oro per il Pignoletto Superiore DOCG 2020 da uve Pignoletto / Grechetto Gentile e per Benessum Riserva DOC 2015 da uve 50 & Cabernet Sauvignon e per il restante 50% da uve Merlot e Shyraz. Medaglia d’argento per il Francia Brut Spumante DOCG Colli Bolognesi VSQ 100 % da uve Pignoletto. Il ristorante dell’elegante agriturismo è guidato magistralmente, fin dall’inaugurazione, da Letizia Gaggioli.

Carlo Gaggioli e Letizia

La cena è a base di pesce portato da Francesco Turri editore di EgNews direttamente dal porto di Goro. Un piacevole aperitivo in ottima compagnia ha preceduto l’arrivo dei piatti preparati dagli chef del ristorante.

Franco Mioni ha portato un ciauscolo marchigiano che è stato affettato e, apprezzato moltissimo, abbinato a crescente calda: il Rosato Letizia Spumante in abbinamento sta benissimo. Ci sediamo a tavola e arriva una tartare di tonno con pesche marinate nello Spumante Rosato Letizia guarnita da maionese di ortiche, in abbinamento con Bianco Bologna 2018 che reca 12,5°. Bel colore giallo paglierino, sentori di salvia e agrumi. Vino intenso al palato, persistente ed elegante.

Ecco spaghetti con vongole veraci di Goro in mariage con Il Pignoletto Superiore DOCG 2020 premiato al Concorso Enologico Internazionale Selezione del Sindaco. Intenso, persistente, strutturato, con sentori di fiori bianchi evoluti: è l’optimum con gli spaghetti.

I secondi piatti iniziano con gamberetti crudi che mangiamo con le mani, seguiti da squisiti gamberoni grigliati in padella al vino bianco e altri preparati alla busara all’usanza giuliana e dalmata. Questo tipo di preparazione è tipico della città di Trieste ed è diffuso tra i confini del Veneto e il Friuli Venezia Giulia che se ne contendono l’origine. È sicuramente di derivazione dalmato – istriana e il nome della preparazione potrebbe derivare da una pentola usata per preparare i pasti a bordo dei pescherecci. La parola busiara in lingua istriano dalmata può anche intendere zuppa e puo’ pure significare bugia o imbroglio.

I gamberoni sarebbero imbrogliati coprendoli con il pomodoro assieme a uno spicchio d’aglio, vino bianco secco, prezzemolo, pangrattato, sale fino, olio EVO e l’Azienda Gaggioli ne produce poco ma di ottima qualità. Continuiamo a abbinare i piatti con il superlativo Pignoletto Superiore DOCG 22020.

Chiude la squisita cena un delizioso sorbetto al cocomero, alcuni lo hanno bagnato con grappa di Pignoletto e Ambrosia Pignoletto Passito DOC Colli Bolognesi. Ha un bel colore ambrato e all’olfatto rivela note di miele e frutta matura. Il residuo zuccherino è giustamente integrato con la struttura del vino che porta 15,5 gradi. Sono solo 1000 le bottiglie prodotte ogni anno.

https://www.gaggiolivini.it

Umberto Faedi