Tra Rinascimento e Contemporaneità

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“Gregorio XIII e Michelangelo Pistoletto dal Rinascimento alla Rinascita”, a Palazzo Boncompagni in Via del Monte 8, Bologna. Una mostra del tutto particolare, sia per il luogo che la ospita, lo splendido cinquecentesco Palazzo Boncompagni con i suoi affreschi e la straordinaria scala a chiocciola del Vignola, sia per l’inedito rapporto che si è creato tra il Palazzo di Papa Gregorio XIII, la sua stessa figura di grande innovatore, e Michelangelo Pistoletto, uno dei massimi artisti contemporanei. Fino al 18 settembre 2021, da martedì a domenica dalle ore 10-13 e 14-19. Chiusura prevista per lunedì e festivi, il mese di agosto aperta dalle ore 10-13. E’ indispensabile dare conferma della propria partecipazione compilando il form scaricabile su www.pistoletto.palazzoboncompagni.it

E’ lo straordinario incontro fra due uomini che in tempi diversi e in vesti diverse, hanno affrontato, riflettuto e praticato alcuni temi portanti dell’umanità. Così avviene che i cinque secoli che li separano, si annullino davanti alle opere di Pistoletto, in stretto dialogo con gli affreschi e le stanze di un luogo che fu punto di incontro, fucina di idee, di soluzioni e di risoluzioni. “Cambiamento” è la parola chiave per comprendere questa mostra, che mette in collegamento due figure così distanti tra loro, nel tempo e nello spazio. Ma che nutrono una ferma convinzione nel concetto di “innovazione”. Sito ufficiale dell’artista: www.pistoletto.it

Gregorio XIII (1502-1585) fu un pontefice che oltre al Cielo, guardò alla Terra. Divenne Papa a 72 anni e prima fu uomo di diritto. Fu naturalista e difensore della natura e sostenne Ulisse Aldrovandi, suo cugino acquisito, botanico ed entomologo, realizzatore di uno dei primi musei di storia naturale, studioso delle diversità del mondo vivente, esploratore che, negli ultimi decenni del 1500 e fino ai primi del 1600, si impose come una delle maggiori figure della scienza, nonché guida e riferimento per i naturalisti italiani contemporanei. Per risolvere il problema del calendario che porta il suo nome, Papa Gregorio chiamò a raccolta giuristi, teologi e matematici. Non smise mai di studiare e di confrontarsi con gli uomini di scienza, confermandosi come il ‘Papa del cambiamento’.

Michelangelo Pistoletto fin dall’inizio del suo lavoro ha sposato questo termine: cambiamento. Il suo percorso racconta di un artista che, invece di rimanere nella solitudine del suo studio, ha scelto di andare incontro al mondo, e di confondersi con lui, per comprenderne, dividerne, assorbirne i drammi, i dolori, le fratture, le incongruenze, e attraverso l’arte e con l’arte, trovare le soluzioni. Attraverso le 11 opere esposte, che, si può dire, ‘abitano’ questi luoghi colloquiando e rispecchiandosi nel pensiero di chi le realizzò, la mostra propone una sorta di fil rouge dell’arte di Michelangelo Pistoletto. Dalle superfici specchianti degli anni ’60, virtuali limen tra rappresentazione e realtà, tra fisico e immateriale, tra natura e cultura, che parlano di partecipazione, di inclusione; il Terzo Paradiso protagonista del lavoro artistico di Pistoletto degli ultimi decenni, ospitato nella ampia loggia d’ingresso di Palazzo Boncompagni e su cui l’artista ha fondato la sua complessa concezione filosofico-sociale sul tema della conciliazione tra estremi bipolari, natura / cultura, io / tu, naturale / artificiale, che diviene percorribile nel terzo cerchio centrale che si interpone tra i due cerchi contrapposti, creando una nuova condizione di vita sostenibile per l’uomo e il pianeta.

Delle 11 opere, 2 sono quelle inedite (1 installazione e 1 site specific) che l’artista dedica al luogo, un omaggio postumo ma vivo a Gregorio XIII. Un omaggio alla città di Bologna, dove l’artista è stato sempre accolto con molto calore e interesse. Infine, un omaggio a noi cittadini di questa terra, in questo momento così cupo che solo la creatività collettiva potrà illuminare.

Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Nel 1962 realizza i Quadri specchianti, con i quali raggiunge in breve riconoscimento internazionale. Tra il 1965 e il 1966 produce gli Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera. Negli anni Novanta fonda a Biella Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, ponendo l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. In quello stesso anno dà avvio alla fase più recente del suo lavoro: il Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura. Nell’ottobre del 2015 realizza l’opera Rebirthnel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Sue opere sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei d’arte moderna e contemporanea.

Palazzo Boncompagni è un gioiello da scoprire nel cuore di Bologna. In pieno centro storico, a poche centinaia di metri da Piazza Maggiore e delle Due Torri. Nel Palazzo nacque Papa Gregorio XIII, che prima fu Cardinale Ugo Boncompagni, e che visse qui, nel palazzo di famiglia, fino alla salita al soglio pontificio il 13 maggio 1572. Costruito per iniziativa di suo padre, Cristoforo Boncompagni, nel 1537, il Palazzo fu terminato nel 1548 e si contraddistingue per la sobria facciata di impianto ancora quattrocentesco e il grande portale decorato. Sul portale del 1545 figura l’insegna papale di Gregorio XIII, Ugo Boncompagni. La ‘Sala del Papa’, una grande sala affrescata posta all’interno della struttura. Questa straordinaria Sala, era destinata alle audizioni papali, nelle occasioni in cui il Pontefice bolognese tornava nella sua città natale. L’ampio salone di rappresentanza al piano terreno, del quale si sottolinea l’eccezionale acustica, è ornato da un bellissimo e raro camino in pietra serena, realizzato probabilmente su disegno di Pellegrino Tibaldi, che poi dipinse gli affreschi della volta ed il sopracamino con i suoi allievi, nella seconda metà del 1500 .www.palazzoboncompagni.it.

 Il calendario gregoriano, diventato quello ufficiale nella maggior parte dei Paesi del mondo occidentale, prende il nome da Papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582. Allo scopo di metterlo a punto, nel 1575, nominò un’apposita commissione, di cui facevano parte giuristi, teologi e matematici e cardinali di sua fiducia, presieduta da Cristoforo Clavio, gesuita professore del Collegio Romano. Il nuovo calendario, frutto di una riforma sostanziale, fu emanato nel 1582 dal Papa con la bolla papale Inter gravissimas, nella quale stabiliva che, quello stesso anno, al giorno giovedì 4 ottobre facesse seguito venerdì 15 ottobre. Subito accolta dai paesi cattolici, la riforma fu recepita più tardi dai protestanti, ma, com’è noto, finì per affermarsi, e resta un’eredità indiscutibile del suo operato. Il calendario gregoriano è basato sull’anno solare, cioè sul ciclo delle stagioni. L’anno è composto da 12 mesi con durate diverse (da 28 a 31 giorni) per un totale di 365 o 366 giorni: l’anno di 366 giorni è detto  anno bisestile. Tale ripetizione avviene ogni quattro anni, con alcune eccezioni.